Salabha = Locusta
Asana = Posizione
Posizione della Locusta.
Questa asana scioglie la colonna vertebrale (soprattutto nella parte lombare), ne migliora la statica e corregge i difetti del tratto lombo-sacrale.
Fortifica straordinariamente la muscolatura lombare scongiurando lo spostamento delle vertebre, in particolare della quinta vertebra lombare che è la base di tutto l'edificio vertebrale. Il rafforzamento della muscolatura di questa regione allontana molti inconvenienti. Le lombaggini, i dolori alla schiena ecc., sono provocate dalla debolezza dei muscoli e dei legamenti di questa regione. Solo una schiena forte e ben sciolta non corre mai rischi. Shalabàsana non è la sola asana che la rinforzi, ma sicuramente è una delle più efficaci che la garantisca contro questi accidenti.
La posizione della cavalletta migliora notevolmente il funzionamento del fegato e del pancreas, regola le funzioni dell'intestino e favorisce la peristalsi. Tutto l'apparato digerente con le sue ghiandole è massaggiato, stimolato e tonificato.
Questa postura agisce potentemente sui reni attraverso un intenso massaggio interno e stimola la diuresi.
Per quanto attiene alla circolazione sanguigna c’è da dire che il sollevamento delle gambe genera sempre importanti effetti su quest’ultima. Innanzi tutto il sangue venoso in eccesso defluisce, prevenendo le varici, mentre il sangue arterioso deve vincere la forza di gravita per giungere solo in parte ai piedi. Dunque il bacino e la regione del sacro riceveranno un maggior afflusso di sangue.
Questa postura stimola sistema nervoso. Tonifica la zona pelvica e il richiama il sangue nella parte inferiore della colonna vertebrale.
Infine fortifica i polmoni poiché viene esercitata su tutta la loro membrana una pressione che aiuta gli alveoli ad aprirsi e assicura una migliore fissazione dell'ossigeno.
Non si devono contrarre i muscoli dei lombi, non bisogna contrarre i muscoli dei polpacci e delle cosce, né piegare le gambe; non bisogna sollevare le spalle dal suolo né spingere il naso sul tappeto: è il meno che lo deve toccare.
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