\" L\'\'ardente volgersi dell\'\'anima verso il divino\" Platone
La meditazione può essere definita come uno stato di chiara consapevolezza, di attenzione, di puro ascolto. Rappresenta infatti il ritorno ad uno stato naturale in cui mente e corpo sono in un rapporto di unità.
E\'\' una condizione non tanto da raggiungere quanto da riconoscere.
E\'\' un essere presenti e consapevoli nel qui ed ora.
E\'\' un abbandonarsi al presente, utile da assaporare.
E\'\' la condizione naturale dell’essere in uno stato di quiete, di vuoto e di unità.
In essa si riduce la sensibilità agli stimoli esterni e si accentua quella agli stimoli interni.
La meditazione non solo consente di entrare in contatto con se stessi, ma anche con la realtà che ci circonda. Permette, invero, di avviare un percorso di crescita spirituale in cui le parole, la logica, la razionalità lasciano il posto ad un ascolto privo di giudizi, sine doxa.
L’osservazione pura e semplice di ciò che si manifesta dentro e fuori di noi, inclusi i pensieri, senza giudizio, senza entrare nel merito: i pensieri sono osservati ed accolti senza essere trattenuti.
La percezione del tempo poco a poco svanisce: il passato viene abbandonato, le aspettative della nostra mente circa il futuro perdono di significato, l’unico tempo che ci appartiene è il presente.
La pratica costante promuove lo sviluppo della stabilità, della calma interiore e una condizione di mente non reattiva: tutto ciò ci consente di affrontare gli innumerevoli eventi che la vita riserva, compresi gli stati emotivi quali l\'\'ansia, la paura, che condizionano il nostro vivere quotidiano.
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